Sovraccarico Biomeccanico dell'Arto Superiore

20.09.2017

Nel 2017 ATS Brianza ha introdotto un nuovo piano mirato che ha come argomento il sovraccarico biomeccanico dell'arto superiore. L'obiettivo è quello di sensibilizzare le aziende sull'importanza di una corretta valutazione di tale rischio.

Movimenti ripetitivi, posture incongrue, strumenti vibranti possono determinare alterazioni acute, subacute e croniche a carico dell'apparato osseo-muscolo-tendineo e nervoso  dell'arto superiore. 

Negli ultimi anni si è verificato un incremento dei disturbi e delle patologie a carico dei distretti spalla (s. della cuffia dei rotatori, periartrite calcifiche, etc), gomito (epicondilite, epitrocleiti, etc) e polso - mano (S. del tunnel carpale, s. di de quervain, etc). 


I disturbi a carico dell'arto superiore possono rendere difficoltoso il normale svolgimento dell'attività lavorativa comportando nel lavoratore una inabilità temporanea assoluta (assenze dal lavoro per malattia) o una idoneità con limitazioni (capacità lavorativa ridotta).

È di fondamentale importanza che l'azienda esegui una misurazione di tale rischio per effettuare eventualmente successive modifiche, in collaborazione con RSPP e Medico Competente, sul ciclo produttivo o sull'organizzazione del lavoro. 

Secondo la ISO 11228 - 3 il rischio movimenti ripetitivi e il sovraccarico biomeccanico dell'arto superiore vanno misurati attraverso il metodo OCRA.

Tale metodo prevede la registrazione dei compiti associati ad una data mansione. Per ogni mansione il tecnico, con la collaborazione del medico Competente, dovrà analizzare ogni singolo gesto per l'arto superiore destro e il sinistro. Verrà compilata una check list e calcolato un indice Ocra tenendo conto di n° 6 fattori principali: frequenza, forza, postura incongrua, durata del lavoro ripetitivo, mancanza di tempi di recupero, fattori complementari (vibrazioni, microclima, etc)

L'Indice OCRA sarà uguale al rapporto tra il N° TOT DI AZIONI OSSERVATE e il N° TOT DI AZIONI RACCOMANDATE. A tale indice verrà associata una fascia di rischio: ottimale, accettabile, molto lieve, lieve, medio ed elevato.

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