La gestione delle epidemie e delle pandemie. Il caso Coronavirus SARS - CoV -2

22.02.2020

L'epidemia di SARS -CoV 2 o COVID 19, che ha colpito alcune regioni del Nord Italia, e in particolare la Lombardia, è un problema di SANITA' PUBBLICA. 

Il Ministero della Salute ha emesso delle ordinanze che hanno l'obiettivo primario di contenere il contagio per tutelare la popolazione ipersuscettibile (anziani e affetti da patologie croniche.

E' necessario sottolineare che NON deve essere eseguita alcuna revisione del DVR poichè tendenzialmente non è un rischio specifico della popolazione lavorativa ma un rischio attuale della popolazione generale. Si può però procedere ad un aggiornamento con l'inserimento delle procedure attuate.

Alcune categorie, come ad esempio gli operatori sanitari, potranno essere esposti maggiormente a tale rischio (rischio aumentato rispetto alla popolazione generale). Ricordiamoci però, che per tali categorie, dovrebbe essere già stato valutato e gestito il rischio Biologico. Le procedure esistenti dovrebbero essere eventualmente integrate con le nuove direttive del Ministero della salute.

Tenendo conto delle Ordinanze emesse, il Datore di Lavoro con la collaborazione del Medico Competente, esegue delle procedure per il contenimento del rischio. 

COSA FARE ALLORA? 

1 - INFORMARE I LAVORATORI: sulle bacheche, mezzo mail o con documentazione cartacea fornire l'opuscolo emesso dal Ministero della Salute e i numeri utili. Il medico Competente può inoltre fornire una informativa più dettagliata in base alla realtà aziendale. Nei servizi igienici appendere il poster "come lavare le mani".

2-  Sospendere o rimandare ogni attività svolta presso clienti nelle aree isolare e nelle aree limitrofe, salvo diverse indicazioni del Ministero.

3- Sospendere o rimandare ogni viaggio di lavoro da e per la Cina e nelle aree ad alto rischio, salvo diverse indicazioni del Ministero.

4- Sospendere temporaneamente corsi di formazione, riunioni, attività che comportino assembramenti (possibili in videoconferenza).

5- Ove possibile favorire lo smart working.

6- Evitare, ove possibile, l'utilizzo di metropolitane, treni, autobus.

7- Prevedere una turnazione nell'utilizzo dei locali mensa e nelle aree break, previa disinfezione delle superfici. Limitare i momenti di aggregazione.

8- Incrementare le attività di pulizia delle superfici, prediligendo prodotti a base di cloro. Liberare tutte le scrivanie riponendo tutto il materiale negli armadi per consentire una completa pulizia delle superfici.

9- Favorire il ricambio d'aria, areando il più possibile gli ambienti.

10- Provvedere a lavarsi le mani almeno 4 volte durante l'orario lavorativo utilizzando il comune sapone presente nei servizi igienici. Utilizzare la carta usa e getta per l'asciugatura. Si ricorda che il lavaggio delle mani con sapone, se ben eseguito, è decisamente più efficace dell'utilizzo dei gel igienizzanti. Tali gel devono essere usati solo nel caso in cui non sia possibile il lavaggio delle mani.

11- Ridurre l'ingresso del personale esterno in azienda. Richiedere la compilazione del questionario raccomandato dal Ministero dell Salute. Il lavoratore esterno dichiara:

  • Di non essere stato/a in aree nazionali ("zona rossa") o internazionali considerate focolai di infezione da Coronavirus, negli ultimi 15 giorni
  • Di non essere entrato/a in contatto con persone provenienti da predette aree, nel medesimo periodo
  • Di non accusare, ad oggi, alcun sintomo influenzale.

NON è consentita la misurazione della temperatura poichè viola la privacy del singolo e non ha significatività dal punto di vista clinico. Tale dato non associato ad una anamnesi medica non ha alcun valore.

12- Fornire alle reception e ai servizi di front office barriera in plexyglas.

13- Per una maggiore prevenzione e per un contenimento del rischio chiedere ai lavoratori di comunicare all'ufficio del personale/Datore di lavoro se si è stati per lavoro o a livello personale nelle aree in quarantena e limitrofe. Comunicare inoltre all'azienda la comparsa di febbre e/o sintomi respiratori dal proprio domicilio.

14 - Nelle strutture socio sanitarie è consigliato ridurre le visite dei parenti (massimo 1 parente  e negli orari dei pasti), ridurre l'ingresso di esterni (attività ludiche). Far compilare a tutti gli ingressi il questionario.

COSA FARE CON I LAVORATORI SINTOMATICI?

Nel caso compaiono sintomi quali febbre, astenia, tosse, distress respiratorio il lavoratore dovrà sospendere l'attività lavorativa e stare al proprio domicilio. 

Dovrà contattare il MMG che valuterà l'iter da seguire mediante anamnesi. 

Sono disponibili, per la richiesta di ulteriori informazioni i numeri 1500 e 800.89.45.45.

Si sottolinea che, attualmente, i tamponi vengono eseguiti solo su soggetti sintomatici che hanno avuto contatti con casi certi. In tutti gli altri casi sarà il MMG a gestire il paziente ed eventualmente ad allertare il 112 o prescrivere la quarantena. 

UN POSITIVO IN AZIENDA..COSA SI DEVE FARE?

L'ATS di competenza contatta il Datore di Lavoro segnalando la positività al tampone di un dipendente. 

L'ATS attiva in azienda una indagine epidemiologica per stimare il numero di lavoratori entrati in contatto stretto con il positivo. 

L'ATS contatta i lavoratori interessati ed esegue un primo colloquio telefonico. 

Fornisce indicazioni al lavoratore sull'eventuale quarantena domiciliare di 14 gg. In caso di comparsa di sintomi significativi ATS e MMG attiveranno il 112.

Si ricorda che tale indicazioni potrebbero variare con l'emissione di nuove ordinanze.


Dott. ssa Sabrina Mangone

Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia